venerdì 19 settembre 2014

CAOS FERRARI. A PARIGI SARÀ 458 SPECIALE SPIDER?

In questo periodo turbolento per il Cavallino, in crisi con la squadra corse e incerta sul futuro a guida Marchionne, l’asso nella manica rimane il nuovo modello in arrivo al Salone di Parigi. 

Frontale camuffato della 458 Speciale Spider
Ore 17 di Domenica 7 Settembre. Se per la Ferrari questo non è stato tra i momenti più bui degli ultimi  anni, poco ci manca. È vero, il marchio del Cavallino va a gonfie vele e le supercar di Maranello sono molto apprezzate nel mondo (meno in Italia, da quando i Governi e il Fisco hanno messo sotto tiro i grandi ricchi del Bel Paese. Gli effetti sono noti a tutti...). Ma è vero anche che il reparto corse è in grande difficoltà, con le vittorie che non arrivano, un Alonso mortificato che non vede possibilità di ripresa, perlomeno in questa stagione, e un Kimi Raikkonen neanche parente di quello che l’anno scorso faceva tremare la RedBull di Seb Vettel. 
458 Speciale Spider: la si riconosce per i due grossi terminali di scarico 
Monza ha consegnato alla Ferrari la prima gara con un guasto tecnico dopo ottantasei GP senza danni. Un record positivo, al quale si contrappone però una fila di GP senza successi che si allunga inesorabilmente weekend dopo weekend. Se a questo si aggiungono la fine dell’era Montezemolo, figura carismatica del Team e guida storica del Cavallino, e le ombre sulla “americanizzazione” della Ferrari con la quotazione del Gruppo Fiat Chrysler a Wall Street, è facile comprendere come la situazione non sia certo delle più rosee. 
Quali sono le mosse che ha in serbo il Cavallino per la Squadra Corse ancora non è dato saperlo. La stagione di F1 è certamente compromessa. Ci si concentra allora sulle Ferrari stradali, cercando di cavalcare l’onda positiva del mercato mondiale. In questo senso è annunciata una grossa novità da presentare all’edizione 2014 del Salone di Parigi, in programma nella capitale francese dal 4 al 19 ottobre. 
L’oggetto misterioso dovrebbe essere, secondo alcune indiscrezioni, la variante a cielo aperto della 458 Speciale. Si completerebbe così la gamma 458, con la Italia e la Speciale entrambe declinate nelle versioni coupé e spider. 
La 458 Speciale Spider è stata avvistata nei dintorni di Maranello sotto camuffature neanche troppo pesanti. Ciò che la contraddistingue e che la rende immediatamente identificabile rispetto alla sorella “più dolce” sono i due terminali di scarico inseriti tra le prese di raffreddamento. 
La 458 Speciale Spider dovrebbe avere la stessa meccanica della sorella “chiusa”, con il V8 aspirato di 4.5 litri che eroga brutalmente 605 cavalli. Quanto basta per incollare autista e passeggero ai rigidissimi sedili in carbonio appena si appoggia il piede sull’acceleratore? Pare di sì, visto che lo 0-100 km/h viene “fulminato” in appena 3 secondi secchi, grazie anche al cambio DCT sette rapporti di derivazione F1. 
458 Speciale Spider
Gli interni saranno pari pari a quelli della 458 Speciale, con un ampio utilizzo dell’alcantara e un design minimale, molto vocato alla pista. Unica differenza sarà, ovviamente, il tetto rigido apribile, che ha l’unico difetto di nascondere il motore della belva rossa. 
Aspettando di vederla ufficialmente a Parigi, non ci sono dubbi sul fatto che questa sarà un’auto eccezionale, sebbene a mio avviso un’auto così “corsaiola” sia più intrigante nella versione coupé, considerato il maggior peso che scaturisce dal supporto di un tetto mobile. 




Edoardo Ferrari

sabato 6 settembre 2014

IL GRANDE DILEMMA DELLE BMW M TOURING

BMW ha ormai smesso di produrre le varianti più sportive delle sue Touring. Audi ringrazia e fa il pieno di ordini con la RS6 Avant!

Un dilemma che attanaglia da tempo il sottoscritto e tanti appassionati del marchio bavarese è questo: perché BMW ha smesso di produrre le varianti più sportive delle sue Touring? 
Audi RS6 Avant. 560 CV
Da circa una quindicina d’anni le famigliari premium, così come i SUV, si sono affermate con prepotenza nel mercato automobilistico. In particolare le tre sorelle tedesche, Audi, Mercedes e BMW, hanno riscosso tantissimo successo con le rispettive A4 e A6, Classe C e Classe E, Serie 3 e Serie 5. Macchine di classe, eleganti che hanno portato in giro per il mondo, e continuano a farlo, persone di ogni tasca, dal ceto medio ai grandi miliardari. E sono proprio questi ultimi che, spesso e volentieri, hanno optato per le varianti più sportive e potenti di questi modelli, ovvero quelle rivisitate dai reparti sportivi delle rispettive case: Renn Sport per Audi, la celebre AMG di Affalterbach per Mercedes, Msport per BMW. 


Mercedes E 63 AMG. 585 CV
Regina indiscussa di questa nicchia è la Audi RS6 Avant, autentico monumento dell’automobilismo per look, prestazioni, emozioni che trasmette. Oggi la bestia di Inglostadt adotta un propulsore V8 biturbo di 4.0 litri in grado di erogare fino a 560 cavalli e di scattare da 0 a 100 in soli 3.9 secondi. Eccezionale. Peccato solo che a Stoccarda abbiano fatto ancora meglio. La E63 SW arriva ad erogare 585 cavalli. Quanto basta  per abbassare di ulteriori 0.2 secondi il tempo sullo 0-100 di Audi. Se la E63 non ha riscontrato lo stesso successo della RS6 è solo per questione di look, più votato all’eleganza che alla cattiveria. 
E BMW? Di BMW non si può dire niente, lei alle famigliari sportive ha rinunciato da tempo. Oggi non esistono né la M3 Touring né la M5 Touring. Si trovano solo nella variante berlina, e sono stratosferiche: trazione posteriore, tanta cavalleria, tantissimo divertimento. Peccato che il mercato dica che in questo segmento (le premium medio-grandi), le varianti station wagon vadano molto per la maggiore. 
Il perché di questa scelta è ignoto. La vecchia M5 esisteva anche nella variante Touring ed era una vera bestia con i suoi 507 cavalli. La M3 Touring invece non è mai esistita. 
Rendering: come sarebbe la BMW M5 Touring (560 CV)
Su internet circola qualche rendering di come potrebbe essere la nuova M5 Touring. Sarebbe bellissima e, soprattutto, sarebbe una grande concorrente di Audi RS6. Purtroppo però sono destinati a rimanere rendering. La produzione di Touring sportive non è in programma a Monaco. A Inglostadt intanto fanno festa, gli appassionati di BMW che cercano una famigliare sportiva pare siano tutti virati su RS6 (e in parte sulla strepitosa RS4, unica nel suo genere ancora aspirata), il cui ultimo modello sta avendo un successo esagerato!




Edoardo Ferrari

venerdì 5 settembre 2014

AUDI SVELA LA NUOVA A6: QUANDO DIETRO UN RESTYLING C’È MOLTO DI PIÙ...

Nuove Audi A6 e Audi A6 Avant
Audi ha svelato la sua nuova A6. È sul sito tedesco della Casa dei quattro anelli (audi.de) che sono comparse le prime immagini ufficiali delle nuove A6 e A6 Avant, con le rispettive varianti offroad, la Allroad Quattro, e sportive, S6 ed RS6. 
In commercio dal 2011, la quarta serie della premium di Inglostadt si rifà il look, ma non solo. Se infatti ci sono tutte le canoniche novità stilistiche dei restyling, quali ad esempio il nuovo design dei fari full LED anteriori e posteriori, altrettante e forse più interessanti novità si rinvengono sotto il cofano. 
Interior design della nuova A6

Look Sotto il profilo estetico, la nuova A6 non cambia molto rispetto alla sorella che va a sostituire. Esteriormente, oltre al già citato nuovo design dei fari a LED, saltano all’occhio i nuovi cerchi. Molto intriganti quelli da 20”, look RS, che conferiscono grande sportività all’ammiraglia. Il posteriore si caratterizza invece per una barra argentata ai piedi del portellone del bagagliaio e per il nuovo paraurti, in cui si incastrano due grandi terminali di scarico cromati di forma rettangolare.
Salendo a bordo si possono scorgere nuovi piccoli particolari, tra cui inediti materiali e pellami per plancia e selleria e la nuova leva del cambio automatico. Per il resto la A6 restyling rimane sostanzialmente immutata, come ci si poteva sostanzialmente aspettare data la giovane età della serie C7, che compie tre anni quest’anno. 
Motori Come detto però, le novità più interessanti risiedono nel cuore pulsante della A6. Sotto il cofano arrivano infatti importanti rivisitazioni dei motori già in commercio, tutti adeguati alla nuova normativa Euro 6 e abbinati o a cambio manuale o agli automatici a doppia frizione S Tronic o sequenziale Tiptronic 8 rapporti. 
Tra i propulsori a benzina, decisamente i meno gettonati nel Belpaese, si annoverano il 1.8 TFSI da 190 cavalli e il 3.0 TFSI, in grado di erogare 333 cavalli, così come sulla Audi S4.
I proiettori Matrix full LED della nuova RS6
Tra i diesel si trovano invece motori per tutti i gusti e tutte le taste, dai 150 cavalli del 2.0 TDI ultra, che garantisce un consumo record di 4,2 litri per 100 km, al 3.0 TDI biturbo Tiptronic Competition Quattro, in grado di erogare, seppur per brevi periodi fino a 346 cavalli (normalmente sono "solo" 326, 13 in più rispetto ai 313 dell'attuale versione) grazie all’aggiunta di un boost in abbinamento alle due turbine. Tra questi due antipodi si collocano un 2.0 TDI da 190 cavalli e un 3.0 TDI declinato nelle versioni da 218 e 272 cavalli, a seconda che si voglia o meno pagare il superbollo.
Restano tecnicamente immutate le sportive S6 e RS6, le quali garantiscono già prestazioni eccezionali con il 4.0 TFSI declinato rispettivamente nelle versioni da 420 e 560 cavalli. 
Uscita La nuova Audi A6 sarà disponibile a partire dall’autunno del 2014 a prezzi ancora sconosciuti per il mercato italiano ma è prevedibile che questi rimangano invariati rispetto all’attuale modello in circolazione. 




Edoardo Ferrari


lunedì 5 maggio 2014

MERCEDES SFIDA BMW: LA PRIMA NEMICA DELLA X6 SI CHIAMERÀ MLC


Mercedes-Benz Coupé SUV Concept
Riparte MotorEdo. E riparte alla grande. I motori si riaccendono sulla nuova creatura della Stella, la Mercedes MLC.

Che sia la Casa automobilistica che da alcuni anni a questa parte stia innovando più di ogni altra nel segmento premium è fuori di dubbio. Dopo aver tracciato la strada verso segmenti sconosciuti come quelli di CLA, GLA, CLS Shooting Brake, Mercedes si appresta ad essere il primo costruttore a sfidare BMW su un terreno quadi fertile, quello dei SUV Coupé. E così, dopo BMW X6, auto di grande successo tanto in Italia quanto nel resto del mondo, la clientela di lusso potrà scegliere anche la nuova MLC, evoluzione diretta del Mercedes Concept  SUV Coupé presentato allo scorso Salone di Pechino.
La sigla è già di per se un programma: ML ad indicare l’attuale e gloriosissimo SUV di Stoccarda e C, ad indicare la sua declinazione Coupé.

Dopo tanti annunci e dopo tanti avvistamenti di ML pesantemente camuffate (probabilmente utilizzati per provare le soluzioni tecniche del futuro coupé), ecco che finalmente Mercedes ha deciso di uscire allo scoperto testando i primi prototipi della MLC.
Quella che si intravede dalle classiche spy shoots è una vettura molto simile all’attuale Classe M per dimensioni e frontale. Si intravedono anche le luci diurne a LED verticali, tratto caratteristico del nuovo corso stilistico di Stoccarda.
Ciò che cambia radicalmente è il posteriore “tagliato” verso il basso, il quale ricorda tremendamente la rivale X6. Si notano in particolare i grossi terminali di scarico, scavati nel paraurti un po’ come nelle nuove C, E ed S.
Poco o nulla si sa sugli interni, molto difficili da catturare anche per i più esperti. Ci possiamo però attendere con una certa ragionevolezza che saranno del tutto simili a quelli che vedremo l’anno prossimo sul facelift della Classe M.

Mercedes-Benz MLC Spy Shoots
Poco si sa ancora circa le motorizzazioni. L’unica che sembra essere certa è quella adottata dal concept presentato a Pechino, ovvero il V6 di 3 litri biturbo in grado di erogare 333 CV e una coppia massima di 489 Nm. Molto probabile anche l’arrivo di una versione di cilindrata più contenuta e, alla faccia di fisco e superbollo, una versione AMG che potrebbe sfiorare i 600 cavalli

La sorella gemella della Classe M dovrebbe essere presentata al prossimo Salone di Detroit e debuttare sul mercato nel 2015, anticipando sensibilmente quelle voci che parlavano di 2017.
Prezzi? Naturalmente non si conoscono, ma possiamo star tranquilli che la MLC non si porterà a casa con meno 65-70 mila euro.


Edoardo Ferrari




venerdì 3 gennaio 2014

UN SABATO DI ORDINARIA FOLLIA. A BORDO DI UN VANQUISH.

Mettersi alla guida di un bolide da 573 cavalli non è cosa da tutti i giorni. Lo abbiamo fatto a Viareggio in un piacevole weekend autunnale.

Cosa si riesce a fare in 4 secondi secchi? Un lungo respiro, un paio di pulsazioni cardiache, poco altro. Bene, in questo istante la Vanquish è già scattata da 0 a 100 km orari, accompagnando all’ebrezza della velocità il favoloso e coinvolgente sound del suo V12.
Siamo sul lungomare di Viareggio, in Toscana, in uno degli ultimi weekend dal sapore estivo. Strade sgombre, sulle spiagge solo il pubblico di un match di beach polo sponsorizzato proprio da Aston Martin, in giro non si notano pattuglie. La giornata pare perfetta per mettersi alla guida di quella che il direttore vendite di Aston Martin Italy, accogliendoci, ci presenta come l’essenza della tecnologia e dello stile della Casa di Gaydon: la nuova Vanquish.
L’Aston Martin Vanquish, di recente presentata anche a Milano nella versione Volante a cielo aperto, è l’ultima nata della Casa inglese. È una GT di gran classe, erede di quella DBS resa famosa da Daniel Craig nel celebre 007 Casino Royale. Il suo design, così come alcune soluzioni tecniche, si rifà molto alla supercar milionaria One-77. Stessi gruppi ottici, stesse line delle fiancate, stesso utilizzo smisurato del carbonio, con il quale è stata costruita l’intera carrozzeria. Anche negli elegantissimi interni c’è un po’ di One-77, con il volante in alcantara appiattito ai lati per una guida più sportiva. Interni nei quali trovano poi spazio materiali di pregio, dalla pelle che riveste l’abitacolo al carbonio della plancia.
Sotto questo trionfo di classe ed eleganza si cela tutta la cattiveria di un V12 aspirato d’altri tempi. In un mondo dove regna il downsizing, il Vanquish garantisce divertimento allo stato puro con il suo 6 litri in grado di erogare ben 573 cavalli, rispetto ai 517 della DBS, e una coppia di 620 Nm a 5500 giri. La trazione è rigorosamente posteriore mentre la trasmissione è costituita da un sequenziale Touchtronic di seconda generazione a sei rapporti. C’è anche un po’ di Italia in questo missile, con l’impianto frenante in carboceramica made by Brembo.
Inserendo la chiave, rigorosamente in cristallo, nell’impianto di accensione, si da vita al V12, che si mette in moto con un sound assolutamente coinvolgente.
I primi chilometri li percorriamo adottando l’assetto più confortevole che la Vanquish è in grado di offrire. Sospensioni non troppo rigide, sterzo non troppo duro, scarichi chiusi. Da vera Granturismo quest’Aston si dimostra di una guidabilità e di una piacevolezza ineguagliabili. Il confort è stratosferico, e la sensazione che trasmette è quella di poter percorrere molti chilometri senza accusarne troppo il colpo fisico.
All’ingresso in autostrada decidiamo però di cambiare l’anima del bolide. Dal volante impostiamo la modalità Sport. Le sospensioni si irrigidiscono notevolmente, lo sterzo diviene molto più diretto, gli scarichi si aprono. L’Aston ha cambiato decisamente vestito. Per non farci mancare nulla settiamo  anche le sospensioni in modalità Pista, il che le rende ulteriormente basse e rigide. Chiediamo al casello se nel tratto di autostrada che arriva a Pisa sono presenti autovelox, l’addetto ci risponde che ce ne sono al massimo un paio ma che sono ben segnalati. Una volta entrati in autostrada mettiamo subito alla prova il V12 che risponde alla grande. Scatto bruciante anche a bassi regimi grazie ad una coppia molto generosa. Ciò che colpisce di più è però la doppietta del Touchtronic in scalata quando pigi improvvisamente sull’acceleratore: passa dalla quarta alla seconda in un colpo d’occhio consentendo così una ripresa fulminea. Sarebbe normale per un doppia frizione, è straordinario per un sequenziale.
Altrettanto divertente è la modalità manuale, in cui il cambio è gestito dal pilota attraverso i paddle al volante, sebbene questi non accettino mosse troppo azzardate che potrebbero andare a danno del motore.
Dopo esserci sbizzarriti cercando invano di raggiungere quella velocità massima di 295 km/h e con qualche passaggio in sovrasterzo, peraltro subito corretto dall’intervento elettronico del traction control, riportiamo il Vanquish alla base.
Le sensazioni una volta scesi sono appaganti, guidare un’Aston è ogni volta un esperienza unica anche per i pochi paperoni che la possiedono.
Certo, se andiamo a paragonare le prestazioni tecniche con quelle di una rivale diretta come la F12 Berlinetta, il Vanquish va leggermente in difficoltà. A Maranello per lo stesso prezzo ti danno una Granturismo da 740 cavalli, 3.1” nello 0-100 km/h. Quello che però le rosse non ti danno è quella classe e quello stile british che solo Aston è in grado di offrire. E probabilmente, chi sceglie di spendere 300.000 euro per mettersi in garage la nuova Vanquish, non lo fa tanto per le prestazioni esagerate quanto per il piacere e la libidine unica di essere a bordo di una delle auto più affascinanti al mondo.



Edoardo Ferrari